Vae victis è una locuzione latina che letteralmente significa Guai ai
vinti. È divenuta proverbiale in molte culture e viene più
frequentemente utilizzata come amaro commento dinanzi a una crudele
sopraffazione o a un beffardo accanimento di chi ha di fronte un
avversario non più in grado di difendersi.
È in una situazione di ossessione psicologica che i detectives Dave Carter ed Erik Hangover si muovono, in una Chicago anni ’30 in mano ad Al Capone. Ma l’arresto del mafioso è l’ultimo dei loro pensieri, perché la loro vita è un sogno dentro il sogno e le ossessioni sessuali sono di quanto più difficile e terribile da affrontare… soprattutto quando la donna che ti fa uscire pazzo è morta. |
Disegni: Veronica Tamiazzo
Soggetto e sceneggiatura: Daniela Barisone Il termine adiaphora (dal greco ἀδιάφορα, “cose indifferenti”) era un concetto usato dalla filosofia stoica per indicare cose che sono al di fuori dalla legge morale, cioè azioni che non sono né moralmente prescritte né moralmente proibite. 1930 – St. James Institute – Luogo imprecisato. Michelle è una giovane donna che lotta ogni giorno con sé stessa e con chi le sta intorno a causa di una malattia mentale. Il suo tutore è un bastardo. Gli infermieri la detestano. Solo una persona la vede realmente per quello che è. |